ERINNI
di
Giancarlo Loffarelli

PRESENTAZIONE

La Compagnia teatrale Le colonne porta in scena Erinni di Giancarlo Loffarelli vincitore della XVIII edizione del Premio “Calcante” assegnato dalla Società Italiana Autori Drammatici nella cerimonia di premiazione svoltasi al Teatro Argentina di Roma il 25 maggio 2018.

Questo il giudizio della Giuria del Premio “Calcante”: “Il testo è drammaturgicamente ben svolto, con l’andamento di un dialogo realistico più cinematografico che teatrale, con una sua consistenza e dignità e il gusto di colpi di scena di singolare invenzione. Lo stile segue l’andamento tradizionale di un dramma di tipo realistico, a cui non sono estranei riferimenti simbolici e la volontà di individuare una sorta di nemesi storica applicata al privato, con risvolti che richiamano, fin dal titolo il mito greco e la volontà ineluttabile di una oscura divinità abitante l’uomo. Ben articolato nei dialoghi, la vicenda si svolge in vari anni: nel 2000, nel 1938 (l’anno delle leggi razziali), poi nel 1944 (durante l’occupazione nazista), infine ancora nel 2000. La scena unica è una trattoria romana […] L'autore padroneggia la vicenda con il gusto dell'intreccio e dei colpi di scena che conducono ogni volta lo spettatore a una situazione imprevista. […] Il finale è tragico e fulminante.”

Le Erinni (Έρινύες) erano, nella mitologia greca, la personificazione della vendetta attraverso figure femminili (quelle che i Romani chiamavano Furie). Eschilo le rende protagoniste della terza tragedia (le Eumenidi) che completa la trilogia denominata Orestea. Esse perseguitano Oreste che, per vendicare il proprio padre Agamennone, uccide la madre Clitennestra. Nella figura delle Erinni, probabilmente, i Greci esprimevano quel senso di colpa che ossessiona (o dovrebbe ossessionare) chi impronta la propria vita all’insegna della vendetta. Quando lo spirito di vendetta viene annullato, le Erinni si trasformano in Eumenidi (Εὐμενίδες), le Benevole, proprio come accade al termine della trilogia di Eschilo. Ma non sempre questa trasformazione accade e le Erinni rimangono Erinni: la vendetta resta l’unico sentiero che qualcuno pensa di poter praticare. È quanto accade nella vicenda raccontata in questo testo, ambientata in un’epoca di molto successiva alla saga micenea di Eschilo, ma in cui affiorano i medesimi sentimenti.

La messinscena della Compagnia teatrale Le colonne accentua l’originale incrocio operato dall’autore fra lo spazio, che resta sempre lo stesso, e il tempo che, al contrario, torna al passato per poi riprecipitare nel presente.

GIANCARLO LOFFARELLI