STUPIDI ANNI!
Vita e morte di Cesare Pavese

di
Giancarlo Loffarelli

PRESENTAZIONE

Uno spettacolo teatrale sulla vita e la personalità artistica di uno dei grandi letterati italiani del Novecento.

Cesare Pavese è stato uno dei più grandi scrittori italiani del Novecento. Nato a Santo Stefano Belbo, in provincia di Cuneo, nel 1908, frequenta il Liceo Classico D’Azeglio a Torino, avendo come compagni di classe o di Liceo coetanei che costituiranno le migliori energie intellettuali italiane negli anni a venire: Tullio Pinelli (grande sceneggiatore, autore delle sceneggiature dei migliori film di Federico Fellini), Leone Ginzburg (antifascista, animatore della vita culturale italiana degli anni Trenta), Norberto Bobbio (filosofo e giurista fra i più significativi), Giulio Carlo Argan (uno dei maggiori storici dell’arte italiani), Massimo Mila (musicologo di livello internazionale), Vittorio Foa (animatore della vita sindacale italiana), Ludovico Geymonat (filosofo della scienza), Giulio Einaudi (fondatore della casa editrice Einaudi).

Dopo il Liceo, frequenta, sempre a Torino, la Facoltà di Lettere, iniziando il suo lungo rapporto con la letteratura americana, alla cui diffusione in Italia contribuirà con le traduzioni di alcuni dei suoi capolavori, come Moby Dick di Melville, o con recensioni, come nel caso di Antologia di Spoon River di Masters o delle poesie di Walt Whitman. Conseguita la laurea, tornerà come insegnante di Lettere al Liceo D’Azeglio dove avrà, fra gli altri, come alunna, Fernanda Pivano che, proprio grazie a Pavese, inizierà, a sua volta, un percorso attraverso la letteratura americana fino a divenirne una delle massime divulgatrici in Italia.

Fernanda Pivano sarà anche uno dei grandi e impossibili amori di Cesare Pavese. Sia nel caso della Pivano, che nel rapporto con Tina Pizzardo, un’attivista antifascista, con la scrittrice Bianca Garufi, con l’attrice americana Constance Dowling, la fragilità sentimentale di Pavese, che lo porterà sempre a desiderare un rapporto stabile e duraturo fin dai primi momenti della relazione, si scontra con l’anticonformismo di donne dalla forte personalità che mal sopportano l’esclusività di un rapporto.

La relazione con Tina Pizzardo costerà a Pavese l’arresto e diversi mesi di confino a Brancaleone Calabro. Tina, infatti, intratteneva una relazione epistolare con Altiero Spinelli, il futuro fondatore dell’idea di unità europea, con il quale aveva avuto una storia d’amore. Tina utilizzò, in diverse occasioni, la casa di Pavese per ricevere la corrispondenza di Spinelli e proprio il ritrovamento di una di queste lettere nel corso di una perquisizione in casa di Pavese, costò a quest’ultimo il confino.

Durante il periodo di confino a Brancaleone Calabro, Pavese inizia a scrivere un diario che, dopo la sua morte, verrà pubblicato con il titolo Il mestiere di vivere. Mentre, tornato dal confino nel 1936, verrà pubblicata la sua prima opera, una raccolta di poesie dal titolo Lavorare stanca.

A partire dalla sua fondazione, nel 1933, Pavese collabora con la casa editrice Einaudi contribuendo a definire in maniera decisiva la sua linea editoriale.

Pur continuando a scrivere poesie, Pavese si dedica sempre più all’attività di romanziere, iniziata nel corso degli anni Trenta, arrivando poi a pubblicare questi suoi lavori nel corso degli anni Quaranta: Paesi tuoi (1941), La spiaggia (1942), Feria d’agosto (1946), Il compagno (1947), Dialoghi con Leucò (1947), Il carcere (1948), La casa in collina (1948), La bella estate (1949), Tra donne sole (1949), Il diavolo sulle colline (1949), La luna e i falò (1950).

Nel 1950, per La bella estate, Pavese vince il Premio Strega. Lo scrittore è al massimo della sua produzione artistica e della sua celebrità. Ma proprio in quello stesso anno, in agosto, in una stanza dell’Hotel Roma a Torino, decide di porre fine alla sua vita.

Giulio Einaudi (Dogliani, 1912 – Magliano Sabina, 1999), figlio del Senatore del Regno e futuro Presidente della Repubblica italiana Luigi Einaudi, fonda nel 1933 la casa editrice Einaudi che costituirà uno dei principali luoghi di diffusione culturale in Italia. Di formazione antifascista (pubblicherà le Lettere e i Quaderni dal carcere di Gramsci e Lettere di condannati a morte della resistenza italiana), verrà considerato, con la sua casa editrice, la spalla culturale del Partito comunista, benché diverse sue scelte editoriali siano state caratterizzate da un’autonomia politica e culturale fino a essere osteggiate apertamente dallo stesso partito comunista.

Tullio Pinelli (Torino, 1908 – Roma, 2009) fu compagno di classe di Cesare Pavese e uno dei suoi amici più intimi. Laureato in Giurisprudenza, s’interessa di teatro scrivendo diversi drammi e commedie. Raggiungerà però la notorietà nel campo del cinema come sceneggiatore, dapprima collaborando con Mario Soldati (Le miserie del signor Travet), Alberto Lattuada (Il bandito e Il mulino del Po), Roberto Rossellini (L’amore), Pietro Germi (In nome della legg...e e Il cammino della speranza), per poi avviare una stabile collaborazione con Federico Fellini (Luci del Varietà, Lo sceicco bianco, I vitelloni, La strada, Il bidone, Le notti di Cabiria, La dolce vita, 8½, Giulietta degli spiriti, Ginger e Fred, La voce della luna) che non escluse feconde collaborazioni anche con altri grandi registi: Mario Monicelli (Amici miei, Il marchese del Grillo), Liliana Cavani (Francesco D’Assisi).

Leone Ginzburg (Odessa, 1909 – Roma, 1944) fu uno dei fondatori del gruppo antifascista “Giustizia e libertà”; studioso di letteratura russa, fu uno dei principali collaboratori della casa editrice Einaudi fin dalla sua nascita e animatore della vita culturale torinese durante gli anni del fascismo. Più volte arrestato per la sua attività antifascista, si trasferisce a Roma dove è molto attivo nella lotta di resistenza; viene infine catturato e muore nel carcere di Regina Coeli per le torture subite dai nazisti.

Fernanda Pivano (Genova, 1917 – Milano, 2009) fu per un breve periodo allieva di Pavese al Liceo D’Azeglio di Torino, dove, fra gli altri, suo compagno di classe era Primo Levi. Ebbe con Pavese una breve storia d’amore e un’amicizia durata fino alla morte dello scrittore. Allieva all’Università di Torino di Nicola Abbagnano, si distingue come traduttrice di testi americani e risulterà determinante per far conoscere in Italia i poeti della Beat Generation (Kerouac, Ginsberg, Burroughs, Corso). Particolarmente intenso il rapporto intellettuale con Fabrizio De André che dall’opera di Masters Antologia di Spoon River, tradotta dalla Pivano, trasse l’album Non al denaro non all’amore né al cielo.