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Associazione Culturale Le Colonne

La suprema verità è (…) la suprema finzione. Eduardo

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RELIGIONE.
Come si sa, gli ultimi due romanzi scritti da Fogazzaro (Il Santo, 1905 e Leila, 1910) verranno messi all'Indice dalla Chiesa cattolica. Lo scrittore, credente convinto, accettò la condanna praticando così la virtù cristiana dell'obbedienza.

Può essere questa vicenda finale della sua attività di scrittore ad illuminare il cattolicesimo di Fogazzaro nell'arco di tutto quel periodo che va dal suo ritorno alla fede, il 1873, persa durante gli anni dell'Università, fino alla sua morte. Un cattolicesimo convinto e convinto anche dell'autorità della Chiesa, ma al tempo stesso deciso a spezzare la facile identificazione fra religione cristiana e conservatorismo politico e culturale. Il suo cattolicesimo, infatti, fu sempre criticamente aperto alle novità ideologiche e culturali del tempo, a tal punto che la sua avventura intellettuale può essere inserita nel più vasto orizzonte del "Modernismo".

Di tutto ciò si ha preciso riscontro nelle sue opere ed anche in Malombra. Centrale, infatti, nel romanzo è la questione religiosa, sia nel contrasto fra presenza e assenza di fede (Silla e il Conte, Edith e suo padre) sia in quello fra una religiosità pura (Edith) ed un misticismo torbido (Marina).

GIANCARLO LOFFARELLI

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