L’ambientazione americana della commedia costituisce, nella fervida immaginazione di Neil Simon, semplicemente lo spunto per raccontare e sorridere sui vizi tipici di ogni essere umano in qualsiasi contesto sociale, venendo a costituire quel ruolo che il grande teatro ha sempre svolto; quello, per dirla con Shakespeare, “di reggere, per così dire, lo specchio della natura, di mostrare alla virtù le sue proprie fattezze, allo scorno la sua immagine e alla tempra e alla fisionomia stesse dell’epoca la loro forma e impronta.” (Amleto, atto terzo, scena seconda).
Al tempo stesso, Neil Simon, soprattutto nel finale, svela il meccanismo metateatrale e metaletterario che costituisce il livello più profondo del testo e secondo il quale la realtà perde la propria consistenza oggettiva per divenire “semplicemente” prodotto della narrazione.